Visioni
Dalla fine degli anni Ottanta l'elemento umano si impadronisce delle opere di D.G. (non a caso dopo la scomparsa della moglie Ida), non abbandonando, però, l'effetto fantastico, sognante,degli anni precedenti.
Occhi che ci "spiano" dalle tele, visi nascosti tra gli strati di colore e ancora mani e corpi sparsi sulle tele, presenze che ci guardano.
Sembra quasi che l'artista voglia stabilire un contatto con un mondo parallelo, quel mondo irreale che forse gli permette di sentire ancora vicina la sua Ida.